Nuoto con scritte

 

Un concetto base della fisiologia muscolare riguarda il fatto che quando un muscolo biarticolare si contrae il suo antagonista si rilassa e si allunga (agonista/antagonista).

La co-attivazione muscolare è una situazione neurologica dove sia l’agonista che l’antagonista si contraggono nello stesso momento.

La coattivazione muscolare benché sia stata scientificamente e più volte verificata tramite l’uso dell’elettromiografo (https://en.wikipedia.org/wiki/Muscle_coactivation) rimane ancora un fenomeno inspiegabile.

 

EMG Tricipite Bicipite

  Coactivation of biceps and triceps. The biceps’ EMG is on top, while the triceps’ EMG is on the bottom.

Parlare di muscoli agonisti/antagonisti non è più sufficiente per spiegare un gesto muscolare in quanto il corpo non attiva le catene muscolari su questo principio ma le attiva a seconda le proprie necessità del movimento che vuole compiere.

L’utilità di questa doppia attivazione (coattivazione) sembra essere un tentativo del corpo di proteggere le articolazioni. Quando c’è una doppia contrazione l’articolazione è più compressa e protetta. 

Quando si attiva

Da un punto di vista pratico questa coattivazione l’ho trovata su persone ed atleti che non avevano nessun problema articolare! quindi può essere considerata una forma di prevenzione del corpo.

- Ho trovato la coattivazione muscolare in campioni di nuoto di livello mondiale come Fabio Spinadin ossia in persone che per vincere facevano movimenti veloci ma senza specifici problemi muscolari. La co-attivazione era presente sia nelle gambe che nelle braccia.

- Ho trovato la coattivazione in chi aveva subito un trauma ad una mano e che di conseguenza aveva contratto i muscoli agonisti ed antagonisti (difesa!) per aiutare la mancanza di alcune dita.

- Ho trovato la coattivazione nel giardiniere che per 8 ore al giorno mantiene una tensione continua bicipite/tricipite quando usa il decespugliatore.

- In un altro atleta di nuoto (Roberto Nicola della Marina Militare) il problema si attiva solo quando ha bisogno di mantenere un certo ritmo e quindi aumenta l'attività delle gambe per aiutare le braccia ma il “sistema bio-meccanico organizzativo” va in crisi, perde la coordinazione e peggiora il tempo. Di solito, dice Nicola, "se devo fare i 1500 sforzo meno le gambe e vado soprattutto con le braccia". La coattvazione si attiva per le distanze più brevi come i 400 o gli 800 dove deve coordinare velocemente gambe e braccia per andare più veloce e li può succedere che il corpo perde la coordinazione ed in specifico sente le braccia che si stancano prima a causa di una difficoltà coordinativa.

Facendo il test Kinesiologico su Nicola per lo stress da coattivazione muscolare, risulta presente solo nelle braccia mentre non si manifesta nelle gambe.

In Nicola un altro dettaglio particolare, tipico comunque anche in altri nuotatori, potrebbe essere un’eccessiva stanchezza dell’area del trapezio superiore, elevatore della scapola e sopraspinato come se ci fosse un eccessivo “affanno” un eccessivo reclutamento dei muscoli superiori delle spalle e del collo che potrebbe essere dovuto alla perdita di coordinazione ed alla ricerca di mantenere lo stesso ritmo.

 

Molto probabilmente anche nella corsa, quando c’è uno stiramento degli ischiocrurali, era già presente il meccanismo di coattivazioneJogging Corsa agonista/antagonista (da verificare!).

Il Metodo Hyperton-X

Nel metodo Hyperton-X si lavora sui muscoli e sulle articolazioni ipertoniche togliendo quella tensione che limita la coordinazione e la resa muscolare (forza). 

Possibili aree cerebrali coinvolte nella coattivazione muscolare

Da test kinesiologici effettuati sembra che le aree coinvolte nella coattivazione sono il Cervelletto, l’Area Integrativa Comune e l’incapacità dell’emisfero sinistro nel mantenere la sequenzialità del gesto e dell’emisfero destro di mantenere un’armonia del movimento. In altre parole l’integrazione emisferica è un punto importante per aiutare l’atleta ad alti livelli. Questi sono test di kinesiologia specializzata che andrebbero confrontati con test di medici sportiva. 

Sembra quindi che non si debba parlare di uno stato di confusione dei riflessi spinali ma di una confusione che parte dalle aree del cervello. Secondo il dottor Pier Francesco Maria Rovere la disarmonia che nasce nella coattivazione muscolare è dovuta al cervelletto.

Come potrebbe “ragionare” il corpo!

La macchina umana lavorando a ritmi sostenuti per velocizzare il movimento mantiene parte delle fibre muscolari (sia agoniste che antagoniste) contratte, in questo modo il cervello pensa di essere più veloce nel fare il gesto ma in realtà la persona perde di velocità in quanto il gesto è frenato dal muscolo opposto contratto e consuma più energia per mantenere l’ipertonicità di entrambi i muscoli.

L’ideale?

Più diventiamo esperti di un movimento e più il Sistema Nervoso capisce che sta lavorando in sicurezza ed attiva meno la co-attivazione muscolare.  Più l’apprendimento motorio diventa perfettamente sincronizzato in ogni passaggio e maggiore sarà la sensazione dell’atleta di essere nel “Flow” nella performance ottimale.  

Meno siamo “esperti” e più il corpo fa fatica e si contrae, la possiamo paragonare alla stanchezza che avevamo la prima volta che abbiamo imparato a nuotare dove ci risultava difficile la coordinazione e molti muscoli non necessari venivano attivati.